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Destinazione Sannio: l’utilizzo di educational tour in un modello strategico integrato 

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Il Sannio si presenta come un territorio ricco di potenzialità turistiche, grazie a un patrimonio che include storia, arte, cultura, prodotti tipici locali, acque termali e paesaggi naturali. Vanta un’importanza storica e una discreta rilevanza del patrimonio artistico culturale, paesaggi naturali scarsamente antropizzati, acque termali, una storica tradizione agroindustriale e vitivinicola con numerose certificazioni DOP e DOC, buona ristorazione e un basso tasso di criminalità. Sebbene il territorio disponga di un’offerta diversificata che potrebbe soddisfare molteplici esigenze turistiche, manca una pianificazione strategica che gestisca questa risorsa in modo efficace. 

Investire anche nel turismo è strategicamente decisivo e può avere ricadute significative in termini di valore per il territorio. Per raggiungere questo obiettivo, è necessaria un’azione di sistema che coordini attori pubblici e privati, cittadini e imprese. Il turismo enogastronomico, in particolare, è un segmento in crescita e sempre più centrale nell’esperienza di viaggio, riconosciuto come un driver essenziale per la promozione e lo sviluppo territoriale.

Le peculiarità di Benevento e provincia suggerisce di caratterizzare la città con i suoi attrattori storico-culturali e la provincia con l’offerta enogastronomica. Questa non è una scelta esclusiva, ma mira a far sì che la vocazione più riconoscibile “traini” le altre. 

L’idea progettuale centrale è posizionare il Sannio come una destinazione turistica enogastronomica, sfruttando il suo ricco patrimonio di vini autoctoni, prodotti tipici e tradizioni rurali. Gli Educational Tour sono identificati come il cuore esperienziale e promozionale di questo progetto sistemico. Per attuare efficacemente questa trasformazione, è fondamentale adottare una strategia integrata che combini diversi elementi chiave.

La strategia integrata proposta si fonda su diversi pilastri, unendo promozione, formazione, esperienza diretta e storytelling del territorio, con il supporto di una gestione manageriale e la costruzione di reti efficaci.

1.Costruire una narrazione identitaria forte (storytelling del territorio):

◦ Raccontare il Sannio come una terra autentica di vini autoctoni (Falanghina, Aglianico, Coda di Volpe, ecc.) e sapori autentici (olio, salumi, formaggi, pani, dolci tradizionali).

◦ Valorizzare la storia agricola e contadina, le tradizioni, i riti e le feste popolari.

◦ Utilizzare un format comunicativo coerente, come “Nel Sannio coltiviamo emozioni”.

◦ Lo storytelling basato sulla cultura, le tradizioni e i valori del territorio rafforza l’immagine della destinazione e aumenta la sua riconoscibilità. La gastronomia legata al territorio è un elemento comunicativo potente, specialmente per le nuove generazioni. È tuttavia necessaria una narrazione coerente e attrattiva, superando la frammentazione promozionale.

2.Creare contenuti e storytelling di qualità:

◦ Produrre foto, video, blog, podcast durante gli Educational Tour.

◦ Incentivare la creazione di articoli, reportage e social storytelling sul Sannio.

◦ Il digital brand di una destinazione deve essere fatto di storie, suggerimenti e percezioni, non solo di prodotti o servizi.

◦ Adottare un approccio “market oriented” (faccio anche quello che serve per attrarre turisti) anziché “product oriented” (lo faccio, attrarrà turisti).

3.Sviluppare l’esperienza diretta e immersiva:

◦ Gli Educational Tour sono fondamentali. L’esperienza è un elemento chiave di attrattività e competitività.

◦ Promuovere il turismo lento: cammini tra vigne, bike tour, pic-nic in vigna.

◦ Integrare l’enogastronomia con esperienze legate al benessere naturale (erbe officinali, tisane, oli essenziali).

◦ Offrire la possibilità di svolgere tour dagli hub enogastronomici verso le aziende locali e noleggiare biciclette/e-bike.

◦ Innovare l’offerta enoturistica con degustazioni/pranzi all’aperto, trekking nei vigneti, e piccoli appuntamenti a tema (passeggiate con l’agronomo, report fotografici).

◦ Le esperienze immersive (es. laboratori di cucina, visite a luoghi di produzione, momenti conviviali) rispondono alla crescente domanda di turismo esperienziale e sostenibile.

4. Collegare l’enogastronomia alla sostenibilità e al benessere:

◦ Incentivare produzioni biologiche, biodinamiche, sostenibili.

◦ Promuovere un turismo responsabile e sostenibile che tuteli il patrimonio culturale e le attività economiche locali.

◦ La sostenibilità (ambientale, economica, sociale) deve essere un obiettivo a lungo termine del destination management.

◦ Valorizzare il paesaggio rurale, che è un elemento chiave nella scelta della destinazione. L’oleoturismo, ad esempio, combina cultura, gastronomia, ambiente e sostenibilità.

5. Investire nella formazione e nelle competenze:

◦ È necessaria una forza lavoro qualificata, specialmente considerando la presenza di giovani nel territorio.

◦ Formare gli attori della filiera (studenti di istituti alberghieri, ristoratori) sulla conoscenza specifica dei prodotti tipici.

◦ Supportare la formazione di professionisti capaci di creare reti, guidare percorsi turistici e supportare le aziende nella commercializzazione delle esperienze.

6.Costruire reti e governance efficace:

◦ La creazione di reti tra attori privati e tra pubblico e privato è essenziale per ottenere risultati. La rete moltiplica le opportunità.

◦ È uno strumento organizzativamente determinante e legalmente richiesto per la costituzione dei Poli Turistici Locali (PTL) dalla Regione Campania. Il Sannio è identificato come un ambito turistico omogeneo ma il PTL non è ancora costituito.

◦ È necessaria un’impostazione strategica e una chiara visione manageriale che preveda una stretta interazione tra attori locali e risorse territoriali. Il destination management si basa su un agire strategico e manageriale per coordinare interessi e risorse.

◦ L’attuale governance è frammentata. Occorre innovare la governance creando un soggetto inclusivo che definisca strategie condivise tra tutti gli attori coinvolti (assessorati, Camere di Commercio, DMO, strade del vino, consorzi, distretti).

◦ Esempi di successo mostrano l’importanza delle reti (riconoscimento UNESCO, Consorzio Tutela Vini).

7. Digitalizzazione e promozione efficace:

◦ Creare un portale digitale integrato che raccolga itinerari, strutture aderenti, esperienze prenotabili.

◦ Superare il “digital divide” integrando la gestione di informazioni, promozione e commercializzazione.

◦ Favorire la digitalizzazione delle esperienze e l’adozione di strumenti digitali per la gestione turistica, supportando i piccoli produttori.

◦ La comunicazione è decisiva nel settore turistico. Mettere in vetrina il territorio richiede una “vetrina” ordinata e coerente.

◦ Promuovere la destinazione partecipando a fiere di settore e valorizzando le eccellenze.

◦ Potenziare la presenza dell’Italia (e quindi del Sannio) nei circuiti di eventi internazionali. Creare un sito nazionale e un ufficio stampa internazionale dedicati al turismo enogastronomico.

8. Misurare i risultati e ottimizzare:

◦ Raccogliere feedback da ogni Educational Tour e mappare le ricadute (articoli pubblicati, pacchetti venduti, nuovi flussi).

◦ Migliorare costantemente le proposte sulla base delle evidenze raccolte.

◦ L’analisi della competitività della destinazione richiede la valutazione dei punti di forza e di debolezza.

9. Calendarizzare e istituzionalizzare l’evento:

◦ Creare format annuali ricorrenti come “Sannio Experience Week”.

◦ Integrare queste iniziative nei piani di promozione turistica regionali e nei programmi europei (PSR, FEASR, FESR). Coinvolgere istituzioni e consorzi di tutela.

L’attuazione di questa strategia integrata richiede un approccio sistemico. Le iniziative dovrebbero essere progettate per attrarre turisti/escursionisti e produrre risultati nel tempo.

Alcuni punti chiave per l’implementazione, basati su best practice, includono:

• Progettare in modo strategico e manageriale.

• Costruire reti miste pubblico/private.

• Mettere in vetrina il territorio con una vetrina ordinata, coerente e adeguata.

• Entrare nell’ottica della vendita, collaborando con operatori specializzati per l’incoming.

• Diffondere l’informazione turistica anche tramite agenzie associate.

• Incentivare le aziende a offrire pacchetti turistici locali come premi.

• Investire nella pubblicità online, monitorando e gestendo la presenza sui principali portali.

• Formare gli operatori della ristorazione sui prodotti tipici per valorizzarli nei menu.

• Organizzare eventi e spettacoli continui per animare il territorio.

• Installare una cartellonistica stradale adeguata in punti strategici (svincoli autostradali, aree di sosta, strade statali, ingressi dei comuni) per evidenziare le attrattive.

• Superare la scarsa conoscenza dell’offerta territoriale, che è una delle principali ragioni della mancata partecipazione alle esperienze enogastronomiche. Rendere facile trovare e prenotare le proposte. Gli hub enogastronomici possono facilitare questa scoperta e mettere in rete i produttori.

La trasformazione del Sannio presenta sfide significative, tra cui la già citata mancanza di pianificazione strategica e una governance frammentata. Le difficoltà logistiche nel raggiungere il territorio sono un altro aspetto da considerare. Tuttavia, le opportunità sono numerose: la ricchezza e varietà del patrimonio, i riconoscimenti ottenuti, gli investimenti infrastrutturali previsti (AV/AC Napoli/Bari), la presenza di giovani formabili e il crescente interesse del mercato turistico per l’enogastronomia, la cultura, la sostenibilità e le esperienze immersive.

Trasformare il Sannio in una destinazione turistica enogastronomica di successo è un progetto ambizioso ma realizzabile, che richiede un’azione congiunta e strategica. La chiave risiede nell’implementazione di una strategia integrata che faccia leva sulla ricchezza del patrimonio locale, valorizzandolo attraverso una narrazione forte, esperienze dirette coinvolgenti, attenzione alla sostenibilità e un’efficace promozione basata anche sul digitale. La costruzione di reti collaborative tra pubblico e privato e l’adozione di un approccio manageriale sono passaggi fondamentali per superare le attuali frammentazioni e posizionare il Sannio come una meta desiderata nel panorama del turismo enogastronomico nazionale e internazionale.