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Analisi sull’andamento del settore vitivinicolo mondiale nel 2024 – Report OIV

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Il 2024 è stato un anno complesso per il settore vitivinicolo globale. Condizioni climatiche sfavorevoli hanno portato a livelli di produzione storicamente bassi, mentre fattori socioeconomici hanno causato un calo dei consumi nei mercati chiave. Nonostante queste difficoltà sui volumi, i prezzi medi più elevati hanno contribuito a sostenere la performance complessiva del mercato in termini di valore.

Vediamo i dettagli:

1. Superficie vitata mondiale

Nel 2024, la superficie vitata globale ha continuato a diminuire, registrando un calo dello 0,6% rispetto al 2023, per un totale di 7,1 milioni di ettari. Questo è il quarto anno consecutivo di contrazione. La riduzione è dovuta principalmente all’espianto di vigneti nelle principali regioni viticole di entrambi gli emisferi e riguarda sia l’uva da vino che quella da tavola o da essiccare, con l’uva da vino la più colpita.

Nell’Unione Europea, la superficie vitata è scesa complessivamente dello 0,8%. L’Italia, tuttavia, ha mostrato un andamento positivo, aumentando la sua superficie a 728 mila ettari (+0,8% rispetto al 2023). Tra i primi sette vigneti più grandi al mondo, quello italiano è l’unico in crescita. Spagna (-1,5% a 930 mila ha) e Francia (-0,7% a 783 mila ha) hanno registrato una diminuzione.

Tabella 1: superficie vitata dei principali paesi viticoli nel 2024 

Figura 1: evoluzione storica della superficie vitata mondiale 

2. Produzione mondiale di vino

Il 2024 ha segnato il secondo anno consecutivo di forte calo nella produzione globale di vino, raggiungendo un livello storicamente basso stimato a 225,8 milioni di ettolitri. Si tratta della produzione più bassa registrata dal 1961.

Le cause principali sono state le condizioni climatiche estreme (gelate anticipate, piogge intense, siccità prolungata) e la conseguente pressione delle malattie, che hanno ridotto significativamente i volumi di raccolta. In alcune regioni, ha inciso anche l’adeguamento del mercato dovuto alla domanda in calo.

In Europa, la produzione vinificata è stata la più bassa dall’inizio del secolo. L’Italia, pur essendo il principale produttore mondiale, ha registrato 44,1 mhl, un aumento del 15% rispetto al minimo storico del 2023, ma ancora il 6% al di sotto della media quinquennale. La Francia ha subito un calo significativo del -23,5%, attestandosi a 36,1 mhl, il suo livello più basso dal 1957. La Spagna, con 31,0 mhl, ha visto una ripresa (+9,3%) rispetto al 2023, ma rimane l’11,1% al di sotto della media quinquennale.

Tabella 2 : dati di produzione dei principali paesi nel 2024

Figura 2 : evoluzione storica della produzione mondiale 

3. Consumo Mondiale di Vino

Il consumo globale di vino è stimato in 214,2 milioni di ettolitri nel 2024, in diminuzione del 3,3% rispetto al 2023. Se confermato, sarebbe il volume più basso dal 1961.

Questa tendenza al ribasso, in atto dal 2018, è influenzata da diversi fattori: la domanda in calo nei mercati chiave, i prezzi medi elevati (dovuti alla bassa produzione e all’inflazione passata). A ciò si aggiungono le tensioni geopolitiche, i costi di produzione e distribuzione elevati e, soprattutto, fattori strutturali a lungo termine come il cambiamento delle preferenze di consumo, le abitudini sociali e le trasformazioni generazionali nei mercati maturi.

Tra i principali mercati, gli Stati Uniti, il più grande consumatore mondiale, hanno visto i consumi diminuire del 5,8% a 33,3 mhl. La Cina ha subito un drastico calo del -19,3% a 5,5 mhl, continuando la tendenza al ribasso dal 2018. Anche Francia (-3,6% a 23,0 mhl), Germania (-3,0% a 17,8 mhl) e Regno Unito (-1,0% a 12,6 mhl) hanno registrato cali. L’Italia ha mantenuto un consumo stabile a 22,3 mhl (+0,1% rispetto al 2023). Spagna (+1,2% a 9,9 mhl) e Portogallo (+0,5% a 5,6 mhl) hanno mostrato una modesta crescita.

Tabella 3: i principali paesi consumatori nel 2024

Figura 3 : evoluzione del consumo mondiale 

4. Commercio internazionale di vino

Il commercio internazionale è stato influenzato dai bassi volumi di produzione e dagli alti prezzi medi di esportazione. Il volume totale delle esportazioni è rimasto relativamente basso a 99,8 milioni di ettolitri, simile al 2023 (-0,1%) ma inferiore del 5% rispetto alla media quinquennale. Nonostante ciò, il valore totale delle esportazioni ha raggiunto i 35,9 miliardi di euro, con un calo minimo dello 0,3% rispetto al 2023. Il prezzo medio di esportazione è rimasto stabile a 3,60 €/litro, eguagliando il record del 2023. Questo prezzo elevato è dovuto sia alla premiumisation (tendenza verso vini di maggior valore) sia alla combinazione di bassi volumi e inflazione persistente.

Analizzando per tipo di prodotto:

  • Vino in bottiglia (< 2l): rappresenta la maggior parte del valore (67,0%) e oltre la metà del volume (50,8%). Volume in calo (-1,8%), valore stabile (+0,1%). Prezzo medio in aumento (+1,9% a 4,7 €/l).
  • Vino Spumante: importante per valore (23,8%), volume stabile (-0,3%), ma valore in calo (-3,7%). Prezzo medio in diminuzione (-3,4% a 7,9 €/l).
  • Bag-in-Box (2l < x < 10l): calo in volume (-5,0%) e valore (-4,8%). Prezzo medio stabile (1,9 €/l).
  • Vino sfuso (> 10l): secondo per volume (34,7%), ma rappresenta solo il 7,4% del valore. Aumento in volume (+3,3%) e valore (+9,8%). Prezzo medio in aumento (+6,3% a 0,8 €/l).

Sul fronte delle esportazioni, l’Italia si conferma il primo esportatore per volume (21,7 mhl, +3,2%) e il secondo per valore (8,1 mld EUR, +5,6%). La Spagna è seconda per volume (20,0 mhl, -4,5%) ma terza per valore (3,0 mld EUR, +1,4%). La Francia è terza per volume (12,8 mhl, +0,7%) ma prima per valore (11,7 mld EUR, -2,4%).

Sul fronte delle importazioni, la Germania è il principale importatore per volume (12,7 mhl, -6,9%), seguita dal Regno Unito (12,6 mhl, +2,4%) e dagli Stati Uniti (12,3 mhl, +0,1%). Gli Stati Uniti sono il primo importatore per valore (6,3 mld EUR, +1,6%). L’Italia ha visto un aumento sostanziale delle importazioni (+65,6% a 2,9 mhl), trainato dal vino sfuso.

Tabella 4: commercio mondiale per tipo di prodotto 

Figure 4, 5, 6: Grafici sull’evoluzione del volume, valore e prezzo medio del commercio mondiale.

Affrontare le nuove sfide in futuro

Comprendere l’andamento del settore nel 2024 è fondamentale per definire le strategie future. Il report OIV descrive in dettaglio la situazione attuale e i fattori che l’hanno determinata.

Possibili strategie per affrontare le sfide future

1. Adattamento climatico e agronomico

  • Investire in ricerca e sviluppo varietale per selezionare vitigni resistenti a siccità e malattie.
  • Promuovere pratiche agricole sostenibili: agricoltura rigenerativa, gestione dell’acqua, biodiversità.
  • Rafforzare i sistemi di allerta climatica e assicurazioni agricole.

2. Riposizionamento commerciale e marketing

  • Diversificare i mercati di esportazione, puntando su Paesi con potenziale di crescita (India, Africa, Sud-Est asiatico).
  • Promuovere il valore culturale e territoriale del vino: storytelling, enoturismo, certificazioni sostenibili.
  • Innovare nei formati e nei canali (vendita diretta, e-commerce).

3. Riconversione produttiva e valorizzazione delle eccedenze

  • Favorire l’uso alternativo delle uve: succhi, distillati, aceti, cosmetici, enocosmesi.
  • Supportare i piccoli produttori con incentivi alla diversificazione aziendale.

4. Educazione del consumatore e nuove generazioni

  • Educazione al consumo consapevole e di qualità, soprattutto tra i giovani.
  • Iniziative didattiche, promozione della cultura del vino e dei suoi legami con la convivialità e l’identità territoriale.

5. Politiche di sostegno e cooperazione internazionale

  • Sostenere l’armonizzazione delle normative e la riduzione delle barriere doganali.
  • Attivare fondi pubblici per la riconversione dei vigneti e per la promozione internazionale.
  • Cooperazione tra Paesi per affrontare sfide comuni: cambiamento climatico, contraffazione, calo dei consumi.

Il futuro del settore vinicolo richiede un cambio strutturale e strategico, che metta al centro la resilienza climatica, la sostenibilità, la formazione, la comunicazione efficace e l’innovazione nei modelli di consumo. Le crisi attuali possono trasformarsi in opportunità per chi saprà ripensare la filiera in modo integrato e moderno.

Tabella sintesi anno 2024 e variazione rispetto anno 2023


Metrica

Valore (2024)

Variazione vs 2023

Note/Contesto
Superficie Vitata Mondiale7.1 milioni ha-0.6%Quarto anno consecutivo di calo del vigneto globale La riduzione interessa tutti gli usi dell’uva, maggiormente quella da vino
Produzione Mondiale di Vino225.8 milioni mhl-4.8%Minimo storico registrato dal 1961. È il secondo anno consecutivo di forte calo. Le cause principali sono condizioni climatiche estreme, malattie e in parte la flessione della domanda.
Consumo Mondiale di Vino214.2 milioni mhl-3.3%Se confermato, sarebbe il volume più basso dal 1961. La tendenza al ribasso è in atto dal 2018. Fattori: calo domanda, prezzi elevati (per bassa produzione e inflazione passata), tensioni geopolitiche, costi elevati, ma soprattutto fattori strutturali a lungo termine (cambiamento preferenze, abitudini, generazioni).
Commercio Internazionale (Volume Export)99.8 milioni mhl-0.1%Volume relativamente basso, simile al 2023, ma inferiore del 5% rispetto alla media quinquennale. Livello più basso dal 2010.
Commercio Internazionale (Valore Export)35.9 miliardi EUR-0.3%Valore totale stabile rispetto al livello elevato del 2023.
Commercio Internazionale (Prezzo Medio Export)3.60 €/litro-0.3%Prezzo elevato, pari al record del 2023. Dovuto a combinazione di premiumisation, bassi volumi e inflazione persistente.